Storia, luoghi e tradizione
Vico Equense è un paese della Penisola Sorrentina circondato da amene colline e dal Monte Faito, che costituisce il complesso montuoso più elevato dei Monti Lattari, la dorsale, di natura calcarea, che forma l’ossatura della Penisola. Il centro si affaccia sul Golfo di Napoli su di un blocco roccioso a circa 90 m s.l.m., e possiede, tuttavia, due sbocchi sul mare: la Marina di Vico e la Marina di Aequa. Invece nell’entroterra si trovano una quindicina di casali sparsi sulle colline. Il territorio presenta un’orografia piuttosto complessa, comprendendo le pendici del Monte Faito e differenti piccole alture separate da incisioni, scavate dall’azione dell’acqua, più o meno profonde e che si raccordano tutte nel vallone del Rivo d’Arco, che divide il paese in due parti. La cima più alta è la Croce della Conocchia, facente parte del complesso del Faito, con i suoi 1386 m s.l.m. Il Comune comprende anche una piccola porzione, confinante con Positano, che si affaccia sul Golfo di Salerno. Si possono osservare, data la notevole escursione altimetrica, una grande varietà di ambienti: si va dalla vegetazione costiera, che cresce sui lembi rocciosi più acclivi, alla macchia mediterranea con le sue essenze più tipiche (lentisco, mirto, rosmarino, ginestra, leccio, carrubo). Invece, salendo di quota si possono incontrare i boschi misti di frassini, roverelle e carpini fino ad arrivare in montagna, dove si trovano la faggeta, accompagnata da ontani e aceri, e alcune zone rimboschite con pini neri. Il territorio possiede una spiccata vocazione agricola: infatti vasti uliveti che ricoprono buona parte delle colline, spesso sistemate con il metodo dei terrazzamenti; diffuse sono pure le coltivazioni della vite, degli agrumi e dei noci: prodotti tipici della zona sono infatti l’olio, il vino, i limoni e le noci. A quote più elevate, vi sono invece vasti castagneti, che hanno sostituito in buona parte il bosco misto naturale. Notevole importanza rivestono anche i pascoli di montagna, per gli allevamenti bovini, con cui si alimenta una produzione casearia di qualità.
Il territorio custodisce anche dei veri e propri tesori di biodiversità, formatisi grazie alla sua conformazione ed alla secolare azione dell’acqua: numerose sono le sorgenti affioranti, che costituiscono punti di riproduzione per gli anfibi e che originano microclimi unici, in cui si sono rifugiate numerose specie vegetali rare. Degna di nota è la Sorgente della Grotta dell’Acqua Santa, presso cui cresce la più numerosa popolazione in Italia di PINGUICULA HIRTIFLORA, una pianta insettivora piuttosto rara, che cattura gli insetti facendoli aderire alle sue foglie appiccicose. Presso la grotta cresce anche un’altra pianta degna di nota: la LONICERA STABIANA (caprifoglio di Stabia); si tratta di un endemismo puntiforme, ovvero una specie che vive esclusivamente in Penisola Sorrentina. Infine su buona parte del territorio è possibile osservare magnifiche fioriture di orchidee, specie protette da Legge Regionale.